04 novembre 2005

Protezione da copia secondo Sony

La storia raccontata da Mark Russinovich sulle protezioni infilate dall'industria discografica per impedire la copia dei CD da parte degli acquirenti è molto, molto istruttiva della considerazione che hanno gli editori, o comunque certi editori, dei propri clienti.

L'intera storia la potete trovare sul sito sysinternal.com: è in inglese e presuppone una approfondita conoscenza di Windows per gustare la perfidia cui sono giunte le major che ormai vedono nei loro clienti i veri e propri nemici. Qui ci limitiamo ad elencare i protagonisti.

In primo luogo la Sony BMG che ha pubblicato il CD protetto con tecnologia DRM (Digital Rights Management) che è quell'accrocchio che impedisce all'acquirente di fare quello che vuole di quanto ha acquistato. Non comprerò mai più un prodotto di tale azienda, e per non sbagliare estenderò questo autodivieto a qualsiasi prodotto con marchio Sony, che siano televisori, videocamere, memorie flash, film o altro.

Poi c'è la software house che ha realizzato il programma di protezione, tale First 4 Internet, azienda britannica. Beh, il software di questi figuri si autoinstalla sul PC dove si inserisce il CD, manomette irreversibilmente il sistema operativo compromettendone l'uso. Il tutto a vostra insaputa e nascondendosi agli occhi di qualsiasi programma, antivirus compresi. Il tutto con la "nobile" motivazione di proteggere i contenuti del CD ed impedirvi di farvene una copia. Piccolo particolare: se per caso riuscite a scoprire dove tale programma, installatosi con vere e poprie tecniche da virus malevolo, si trova e provate a rimuoverlo, l'utilizzo del vostro PC verrà irrimediabilmente compromesso.

Naturalmente, il tutto funziona solo se il sistema operativo è Windows. Tale programma di protezione non si attiva se usate un MacIntosh o una versione di Linux. Windows e la Microsoft sono i più fervidi sostenitori di tecnologie di DRM che consentono le nefandezze descritte nell'articolo di Russinovich.

E poi, non so quanto colpevoli, ma sicuramente complici e conniventi, gli interpreti del CD, tali fratelli Van Zant, complesso americano che si cimenta nel genere yankee per eccellenza, il country, con l'album intitolato Get Right with the Man.

L'episodio è l'ennesima dimostrazione della cialtroneria dei produttori di contenuti e della loro volontà di calpestare qualsiasi diritto dei loro clienti, fregandosene di procurare loro danni anche ingenti. Ma la colpa è forsa anche dei clienti stessi: se nessuno acquistasse mai un disco o un film protetto da copia...

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