11 aprile 2006

La notte del giudizio

Ieri, 10 aprile doveva essere il giorno del giudizio. Poi si è trasformato nella notte del giudizio. Ed infine nell'alba del giudizio. L'Italia avrebbe dovuto giudicare l'operato del governo in carica ed esprimersi se togliere o confermare la fiducia. Non ha fatto nè l'uno nè l'altro. La destra non perde e la sinistra non vince.

Ok, avrei voglia di esorcizzare la delusione sbraitando sul paese di merda che siamo, che con l'attuale dirigenza la sinistra non vincerà mai, che mi vergogno di essere rappresentato da una classe politica inetta come quella attuale, e via lagnando. Vorrei invece cercare di sottolineare gli aspetti positivi nel voto di ieri.

1. Intanto, l'attuale governo ha perso la sua maggioranza schiacciante avuta nello scorso quinquennio che gli ha permesso di devastare il Paese;

2. chiunque avrà l'onere di governare, non potrà più farlo contro i perdenti e dovrà tenere in conto anche le ragioni dell'altra metà del Paese;

3. è impensabile riuscire a governare a lungo con una simile maggioranza: entro 1 anno si ritorna a votare, sperando che entrambi gli attuali leader, e le loro corti, si tolgano dai coglioni lasciando il campo ad una classe politica più presentabile.